
"Sono cresciuto guardando Boateng"
da Calcio Ticinese (Riccardo Vassalli)
Macina chilometri su chilometri ogni partita. Il suo curriculum calcistico dice che a 21 anni ha già messo insieme 77 presenze in Prima Lega, 25 in Promotion, 9 in Seconda Interregionale e l’occasione di sedersi in panchina in Super League con il Lugano e, sempre con i bianconeri, nei preliminari di Conference League. Al bianconero, Matteo Lape ci ha aggiunto il rosso. Quello della passione e del Mendrisio, club di cui difende i colori dall’estate scorsa.
Nella travagliata scorsa stagione, Lape è stato tra i più impiegati da mister Stefani (solo due le partite saltate). Difficile, d’altronde, rinunciare a qualità e dinamismo dell’ex Lugano, pronto alla seconda stagione al Comunale. Stagione che partirà nel weekend con la trasferta in casa del San Gallo U21.
Si riparte. Quanto entusiasmo c’è?
“L’entusiasmo è al massimo come ogni inizio stagione. Non vediamo l’ora di riniziare a giocare partite che contano”.
Le “montagne russe” della scorsa stagione cosa vi hanno insegnato?
“Abbiamo vissuto una stagione difficile, con tanti momenti bui in cui la vittoria sembrava impossibile. Dopo un girone d’andata da dimenticare, ognuno di noi ha dato qualcosa in più per raggiungere la salvezze. Più che insegnarci qualcosa, quelle “montagne russe” ci hanno fatto capire che siamo un gruppo forte e che, se affrontiamo ogni gara con il piglio giusto, siamo una squadra difficile da superare”
Debuttare a inizio agosto (per tutti) non è sempre facile. Come ci arriva il Mendrisio al debutto?
“Abbiamo lavorato duro in questo mese di preparazione per arrivare pronti. Affronteremo una U21 che, fisicamente, è sempre stata molto preparata. Sicuramente le temperature e il campo in sintetico non piaceranno né a noi né a loro. Ma andremo a San Gallo per fare la nostra partita cercando di tornare con i tre punti”.
Che stagione sarà?
“Non voglio avere troppi pensieri su quello che sarà. La voglio vivere con entusiasmo e positività”.
I nuovi hanno rinforzato una rosa già valida, come si sono integrati?
“Direi molto bene. Fin da subito hanno dimostrato di essere in sintonia con il gruppo”.
Chi è stato (o chi è) l’idolo di Matteo Lape?
“Può sembrare strano perché non gioca nel mio ruolo. Ma fin da piccolo, quando mio padre mi faceva guardare le partite del Milan, il mio riferimento e idolo è sempre stato Kevin-Prince Boateng. È per questo che indosso il numero 27”.
Un messaggio ai tifosi del Mendrisio?
“Ai tifosi del Mendrisio dico che faremo il massimo per onorare la maglia e il posto che rappresentiamo”.
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