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12 punti come un anno fa: perché oggi è diverso

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"Ripartire a gennaio con 12 punti invece che 9 fa tutta la differenza del mondo". 

Era il 23 novembre 2024 quando Sandro Reclari pronunciò queste parole per motivare la squadra prima dell’ultima partita dell’anno, già valida come primo turno del girone di ritorno, contro il Kosova. Una sfida poi vinta 1-0, che aveva permesso al Mendrisio di andare alla pausa con 12 punti in 16 partite e un prezioso +1 sull’Uzwil, ultimo in classifica.

Pochi giorni fa, a Taverne, si è invece chiuso ufficialmente il girone d’andata 2025/26: sconfitta 2-1 nel derby ticinese contro i gialloneri e prima parte di campionato archiviata, ancora una volta, con 12 punti. La differenza è che quest’anno alle spalle dei momò, per fortuna, non c’è solo una squadra ma tre: Höngg (11), Widnau (9) e Sciaffusa (3).

Il punteggio è identico, ma nonostante una classifica comunque delicata, l’ambiente sembra più sereno rispetto alla scorsa stagione. A evidenziarlo sono i numeri offensivi: le reti segnate aumentano da 12 a 17 e la squadra è rimasta a secco solo in 5 occasioni, contro le 9 dell’anno precedente. Sul fronte opposto, però, la difesa concede qualcosa in più: 25 gol subiti contro i 22 dell’andata 2024.

E negli scontri diretti? La storia, purtroppo, si ripete. Come un anno fa sono arrivate due sconfitte nei derby contro Collina d’Oro e, appunto, Taverne e, oltre ai tre pareggi, anche le vittorie restano tre: a Sciaffusa (16ª), in casa nel recupero infrasettimanale contro il Winterthur U21 (10ª) e contro l’Höngg (14ª). Un percorso identico a quello dello scorso campionato.

Dove sta, dunque, la differenza? Principalmente nei protagonisti. Tra i pali è cambiato molto: via Vidovic (Gambarogno) e Bellante (Cadenazzo), dentro Pelloni e Moussa. In attacco, lo scorso mercato invernale aveva portato due innesti decisivi: Guarino, capace nel solo girone di ritorno di firmare 1 rete e ben 8 assist, e Okaingni, autore del gol salvezza contro il Linth 04. Nel frattempo hanno lasciato il Magnifico Borgo diversi giovani come Pedrazzini, Cossu, Bianchi, Cariglia, Zahaj, Felici e Martorana. Per rimpolpare l’organico sono arrivati Martignoni, Dubini, Moor, Vitulli, Bakwetila e dal settore giovanile Estephanos (2008).

Sulla carta la squadra sembra attrezzata, più di quanto la classifica non indichi. Lo ha dimostrato proprio il girone di ritorno della passata stagione, chiuso con una media di 1,42 punti a partita e un andamento da zone alte della graduatoria. Come si esce allora da questo nuovo momento complicato? Una mano potrebbe darla il calendario: nel girone di ritorno il Mendrisio giocherà le ultime cinque partite al Comunale, tutto il mese di maggio, un vantaggio non da poco dopo le ultime settimane forzate in trasferta per i lavori ai nuovi spogliatoi dello stadio.

Che sia questa la chiave per un ritorno più sereno e meno sofferto rispetto alla scorsa annata?
Lo sperano tutti i tifosi momò, Mendrisio deve tornare a essere il nostro fortino.