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Una vittoria epica

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I ragazzi di mister Stefani vincono una partita ostica contro l’Eschen per 3-2. Esordio tra gli applausi per Gavranovic

da LaTribuna.ch 

L’analisi tattica
Mister Stefani schiera un 4-3-3 con Mario Gavranovic al centro del tridente d’attacco, completato da Gibellini e Martorana. Gli ospiti optano per un 4-2-3-1 spregiudicato e partono col pressing alto. Bajrami e Stevanovic, infatti, si alzano a disturbo dei centrali in fase di costruzione dal basso, stringono appena persa palla e accompagnano al contempo gli sviluppi offensivi. Il Mendrisio predilige invece il fraseggio, grazie alle sponde di Gavranovic, e gli strappi di Gibellini, spina nel fianco per gli ospiti che trova il goal dell’1-0 su corner. La catena di sinistra dei padroni di casa funziona, cosi come l’interdizione tra le mezz’ali: Rey e Rossini si alternano in fase di pressing, lasciando capitan Martinelli in copertura fin quasi all’altezza dei centrali. Durante la transizione difensiva i Momò riescono a mantenere stretta la linea tra metà-campo e difesa: proprio per questo, Pizzi agisce molto largo -quasi sulla linea laterale- al fine di allargare le maglie dei padroni di casa.

Nel secondo tempo l’Eschen è più disordinato nella manovra e si affida spesso ai lanci per la punta centrale, Gentile, e alla lotta sulle seconde palle. A differenza del Mendrisio, i terzini avversari non cercano la sovrapposizione ma prediligono la copertura: difatti, Martorana a destra e Gibellini a sinistra cercano spesso l’uno contro uno in velocità. Nell’ultimo quarto la partita si gioca sul piano nervoso, ma i cambi di mister Stefani e la tenacia del gruppo portano al 3-2 finale graze a una bella iniziativa di Okaingni finalizzata da Kabamba. Una partita emozionante, di nervi e di cuore che consente al Mendrisio di iniziare il girone di ritorno con ottimismo alla prossima gara: sabato 02 marzo, alle 16.00, si gioca sul campo del Tuggen.

Il grande atteso: Super Mario Gavranovic
La punta di diamante del mercato invernale non si è fatta attendere. Subito titolare, Mario mostra tutta la sua qualità su un campo che mette ben alla prova le doti di palleggio. Sponde, tocchi di prima, filtranti e no-look: l’eroe di Euro2020 è di un livello nettamente superiore, com’era del resto facile immaginare. Quel che però sorpende di più della partita dell’ex Mainz è la sintonia coi compagni. Mario li ha conosciuti appena un mese fa, al suo rientro in Ticino, riuscendo giusto a giocare il triangolare in casa del Collina d’Oro nella pre-season per affilare le lame. Nel suo esordio contro la terza in classifica è il fulcro del gioco là davanti: viene incontro, scarica, crea spazi e manda in porta. Il duetto migliore è con Gibellini, che con le sue scorribande rappresenta uno dei maggiori pericoli per gli ospiti nel primo tempo. Mario si fa trovare bene anche coi lanci lunghi, nonostante il baricentro e la tecnica da regista offensivo facciano pensare che prediliga palla a terra. Trova anche il goal di tap-in, seppur in fuorigioco, cosa che avrebbe reso quasi da pellicola il suo esordio in maglia Momò. A Mendrisio il pubblico c’è, assieme alle nuvole che minacciano acquazzoni. I minuti finali la squadra gli passa infatti sotto la pioggia. Mario non c’è in quell’arrembaggio, sostituito nella ripresa tra gli applausi convinti del pubblico di casa che omaggia il suo nuovo idolo. La 10 sulle spalle gli calza bene, come la squadra attorno a lui. Buona la prima? Buonissima, Gavra.

MVP: Gibellini
Il premio di MVP della giornata va a Stefano Gibellini. Il classe 1996 è devastante sulla fascia sinistra, rappresentando il pericolo principale per la difesa ospite. Il duetto con Mario funziona per tutto il primo tempo, mentre con il suo fisico e i suoi strappi riesce a spaccare la statica retroguardia dell’Eschen. Si rende utile in fase realizzativa –suo il goal dell’1-0- che in fase di costruzione e interdizione con Rey, Mario e la linea di metà campo. Il calo del secondo tempo è fisiologico, ma resta comunque un prezioso riferimento là davanti anche quando l’Eschen sembra crederci e mette la partita sul piano nervoso. Voto: 7,5.