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Mi piacerebbe arrivare a quota 20 gol

Gibe

Quattro chiacchere con il bomber Stefano Gibellini e la sua scelta di vita a Mendrisio

da L'Informatore (Edizione N°8, 24 febbraio 2023)

Mattia Allevi) Arrivato al Comunale quest’estate dalla Castanese con cui ha festeggiato la promozione in Serie D, Gibellini si è subito messo in mostra a suon di gol e assist. Cresciuto nelle giovanili della Bustese, club con cui ha esordito in Eccellenza a soli 16 anni, l’attaccante in carriera ha avuto comunque modo di fare anche un paio di esperienze nella quarta categoria del campionato italiano vestendo le maglie sempre della Bustese e della Castellanzese.
Nel quinto test di preparazione, questa volta sul campo di Caslano contro il Malcantone, il Mendrisio ha finalmente ottenuto la prima vittoria di questo 2023, 1-0 il risultato finale. A decidere l’incontro è stato il solito Stefano Gibellini che dagli undici metri non ha fallito, ritrovando la via del gol per la prima volta in questo nuovo anno solare.

Quando hai avuto i primi contatti con il Mendrisio?
È stato a inizio giugno scorso e stavamo ancora giocando i playoff per salire in Serie D con la Castanese. Avevo già in mente l’idea di provare a cercare nuove opportunità in ambito lavorativo che comunque mi permettessero di continuare a giocare a calcio. Purtroppo però in italia sarebbe stato difficile far coincidere le cose, perché oltre a trovare una squadra in zona molte si allenano pure nel pomeriggio.

La tua è stata una scelta di vita dunque?
Possiamo dire di sì. Mi sono trasferito a Chiasso da ormai tre mesi, rischiando, ma era quello che volevo fare. Inoltre questa società mi ha colpito sin da subito, ci mettono sempre molta professionalità e non ci fanno mancare niente. Banalmente a partire dal materiale: quando arriviamo al campo abbiamo sempre tutto a disposizione già lavato e non dobbiamo portarci nulla da casa. Anche quando abbiamo le trasferte, tutto è sempre bene organizzato a partire dai pulmann o dai treni.

Qual è la differenza principale che hai notato rispetto al campionato italiano?
Credo che la differenza stia nella mentalità, in Italia nelle categorie in cui ho giocato (Serie D ed Eccellenza, ndr) questo sport lo si vede più come un lavoro e secondo me questa non è la mentalità corretta visto che non siamo dei veri professionisti. Qui invece è tutto più rilassato, però sempre con l’obiettivo di fare le cose per bene.

 Come ti stai ambientando in Ticino?
Devo scoprire ancora tanto, ma devo dire che mi sto ambientando bene e spero di rimanere qua per tanto tempo. Oltre ai miei compagni di squadra mi piacerebbe conoscere un po’ di gente nuova, ma ci sto lavorando.

Cosa ne pensi della squadra?
È stata costruita una rosa importante e il girone d’andata ne è la dimostrazione. Sono contento di poter giocare in una squadra così forte e secondo me possiamo dire la nostra anche in Prima Lega, perché abbiamo visto dalle amichevoli anche di quest’estate, che per quel che contano ce la siamo sempre giocata.

Ti aspettavi di essere già così incisivo?
So di essere un giocatore importante per questa categoria, non dico che me l’aspettavo ma sapevo che era quello che dovevo fare. Penso di aver confermato finora le aspettative che la società riponeva su di me, ma siamo solo a metà dell’opera. Sono consapevole dei miei mezzi ma stando sempre con i piedi per terra, anche se spero di fare bene come il girone d’andata, se non meglio.

Finora hai fatto 11 gol e 10 assist, cosa preferisci?
Ovviamente il gol per un attaccante è la cosa più bella, l’anno scorso ne ho fatti 24, però non capita spesso di farne così tanti a campionato. In tutte le squadre che ho giocato sono sempre stato uno abbastanza altruista che si spende tanto in campo per la squadra e che crea tante opportunità e occasioni da gol e dunque per questo motivo mi capita di fare anche tanti assist. Con i miei compagni - soprattutto con il reparto offensivo - mi trovo bene, poi io mi adatto: mi piace giocare sia come esterno sinistro, visto che l’anno scorso ho sempre giocato lì, sia come prima punta.

Qual è invece il tuo obiettivo personale?
A livello di gol mi piacerebbe arrivare a quota 20, sono già a 11.. giusto per fare cifra tonda (ride ndr). L’obiettivo scontato invece è quello di vincere e di tornare in Prima Lega, che è poi l’obiettivo che abbiamo un po’ tutti vista anche la posizione in classifica. Inoltre in questi miei ultimi anni sono sempre riuscito a salire di categoria e non vorrei interromperere queste striscia positiva (ride ancora ndr).

Per il futuro?
Si potrebbe puntare a una Promotion, secondo me come piazza Mendrisio la meriterebbe. Anche a livello di tifo, almeno da quello che ho visto, c’è sempre gente al Comunale cosa che invece altre squadre non hanno. Poi adesso abbiamo anche il nostro gruppo di sostenitori Passione Mendrisio, vi ringraziamo!