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Gavranovic: “Non volevo più stare lontano dal Ticino"

Mario

Mario Gavranovic ha voluto incontrare la stampa per rompere il silenzio dopo la decisione di porre fine alla sua carriera. “Mi sembrava corretto parlare davanti a tutti, visto che ho sempre rifiutato qualsiasi tipo di intervista da quando ho deciso di smettere”.

da Calcio Ticinese

L’appuntamento con i giornalisti a Mendrisio è stata l’occasione per fare un bilancio della sua carriera: “Sono orgoglioso di quello che ho fatto e raggiunto. Qualche problemino da giovane l’ho creato, ma se sommo tutta la carriera posso davvero essere soddisfatto. Parto dai ringraziamenti: alla mia famiglia, ai miei amici, ai miei procuratori Otto Luttrop e Milos Malenovic, i miei amici e il mio fisioterapista Roberto Maragliano, col quale ho condiviso i momenti peggiori. Ma un grande grazie va a tutti i compagni di squadra, allenatori, tifosi e giornalisti. Un grazie particolare ad Armando Ceroni e Toni Esposito per aver sempre usato parole di incoraggiamento nei miei confronti”.
E ancora: “Il motivo per il quale sono qua è il termine della mia carriera. In estate ho vissuto un momento difficile che ha portato alla decisione consensuale di divorziare. Mia figlia ha iniziato l’asilo e non volevo più stare lontano dal Ticino per stare accanto alla persona più importante della mia vita”.
Gavranovic torna sull’ipotesi Lugano ventilata nel maggio scorso. “Sarebbe stato bello finire dove tutto è iniziato, ma rispetto la loro decisione e sono contento così”. Quindi l’esperienza in maglia Mendrisio: “Mi è stato chiesto di aiutare nell’anno del centenario e volentieri mi sono messo a disposizione. Non c’è nessuna ragione economica dietro. Il mio corpo non mi sta dando una mano, ma spero di potermi rendere utile per il finale di stagione”.
La carriera di Supermario è stata segnata da tantissimi gol. “Ogni tanto mi manca l’adrenalina di una grande sfida. Per strada sembra che abbia segnato solo un gol: quello contro la Francia, ma ne ho fatti tantissimi, anche se quello è stato il più emozionale. Io ultimo grande bomber ticinese? Non mancano solo gli attaccanti. In generale ci sono pochi talenti. Non vedo ticinesi che arrivano a giocare in Super League. Vuol dire che c’è un problema di fondo”.
L’avventura con la maglia del Mendrisio sembra già destinata a finire. “Non penso che potrò andare oltre a questa stagione. Colpa del mio corpo. Ho fatto fatica a riprendere. Mi sono fatto male alla prima partita e quando sono tornato a disposizione mi sono rifatto male ancora. Sento di non essere più nelle condizioni di continuare a giocare a calcio. Mi dedicherò al paddle: lì non mi faccio male e mi tengo in forma”.